Il gruppo come concetto operativo
TITOLO: Il gruppo come concetto operativo
AUTORE: Lolita Gulimanoska (a cura di)
EDITORE: Kappa, Roma
ANNO: 2011
PREZZO: € 15,00
Presentazione
Il gruppo e' un sistema dinamico che ci accompagna durante tutta la nostra vita. Il gruppo e' una matrice che contiene e che da significato all'esperienza. Il gruppo e' un concetto ma anche un'esperienza. Sperimentarsi nel gruppo significa fare i conti con l'appartenenza e la separazione, la dipendenza e lo svincolo, la collaborazione e la competizione, la negoziazione e l'apprendimento... Questo volume fotografico raccoglie i contributi dei coordinatori delle diverse realta' gruppali, i quali, in seguito ad un'attenta raccolta di dati e una profonda riflessione sulle dinamiche di gruppo e la loro evoluzione, hanno deciso di proporre una nuova chiave di lettura delle tecniche, degli strumenti e delle metodologie di conduzioni di gruppi, diversi per la loro natura clinica, formativa e sociale ma anche per la relazione esistente tra le dinamiche, i processi di conoscenza e le tecniche di intervento che li caratterizzano. Pur ispirandosi all'organizzazione dei gruppi clinici, formativi e quelli applicati nel sociale (gruppoanalisi, focus-group, T-group, gruppo di lavoro, team building, circle time, ecc.), quello proposto in queste pagine e' un nuovo modo di raccontare il gruppo, orientato alla formazione, che vede lo studente al centro del suo processo formativo. Molti degli spunti presentati in questo testo, prodotti da un intenso impegno con le diverse organizzazioni gruppali, sono rivolti allo sviluppo di un nuovo gruppo di lavoro che nasce e prende forma alla Facolta' di Psicologia della Sapienza di Roma. L'esperienza universitaria proposta, esemplifica la flessibilità del gruppo come strumento formativo e, al tempo stesso, consente di identificare le costanti che, nei differenti curricula professionali, costituiscono fattori specifici di cambiamento. La trasformazione della classe in gruppo dilavoro, si mostra uno strumento efficace che stimola le coscienze individuali e collettive verso la creazione e l'implementazione dei percorsi di crescita e di riflessione necessari per lo sviluppo dei percorsi di autonomia, e dunque, verso la definizione di nuovi quadri professionali competenti ed attivi del settore socio-sanitario. Il libro e' utile anche a coloro che intendono utilizzare il gruppo per intervenire nella scuola, nella clinica, nei posti di lavoro, nella formazione e in tutti quei settori dove la conformazione gruppale definisce il destino della produttivita'.
Il Dado Imperfetto
TITOLO: Il Dado Imperfetto. Fattori di rischio e manifestazione di disagio nel ciclo vitale
AUTORE: Gulimanoska L. - Cataldo F. - Costa G. (a cura di)
EDITORE: Kappa, Roma
ANNO: 2010
PREZZO: € 24,20
Presentazione
Qual'e' la probabilita' che lungo il nostro percorso si verifichino delle condizioni che possano compromettere un sano sviluppo? Gli autori evidenziano come determinati fattori di rischio siano madre e al contempo figli del disagio. Il collegamento tra i due elementi e' estremamente complesso in ogni fase del ciclo vitale. Prevedere a priori le possibilita' evolutive in "situazioni difficili" diventa un elemento aleatorio, poiche' estremamente legato alla possibilita' di incontrare, durante il proprio tragitto, quei fattori di rischio e/o protettivi in grado di incidere sul risultato. Un volume con l'ambizioso scopo di fornire a tutti (insegnanti, studenti, operatori nel sociale e genitori) numerosi spunti di riflessione per comprendere il disagio e le sue molteplici possibili trasformazioni in forme di evoluzione distorta. Il dado rappresenta la metafora dell'individuo nella sua corsa lungo l'evolversi della vita. Con le sue molteplici facce evidenzia numerose modalita' di comunicare e trasmettere le proprie necessita' ed i propri stati d'animo. Diventa imperfetto quando questa comunicazione assume le forme imprevedibili in cui puo' esprimersi il disagio (in ogni suo aspetto: biologico, psicologico, ambientale e sociale).
Indice del libro
Prefazione 7
(Prof.ssa Viviana Langher)
Introduzione 12
(Prof.ssa Lolita Gulimanoska)
Prima parte: la nascita e l’infanzia
(a cura di Giuseppe Costa e Letizia Capezzali)
CAPITOLO 1 - LE IPOTESI ALLA BASE 20
(di Giuseppe Costa e Letizia Capezzali)
1.1. Introduzione 20
1.2. La prima infanzia da 0 a 2 anni 23
1.3. La seconda infanzia da 3 a 6 anni 26
1.4. La fanciullezza da 6 a 12 anni 28
1.5. Conclusioni 30
CAPITOLO 2 - APPROFONDIMENTI 31
2.1. GLI ABUSI SUI MINORI 31
(di Massimo Mancini)
2.1.1 definizioni e forme del fenomeno 31
2.1.2. Le problematiche nella definizione degli abusi sui minori 32
2.1.3. La ricerca della definizione dell’abuso minorile 33
2.1.4. La definizione in ambito internazionale 35
2.1.5. Le forme dell’abuso 39
2.1.6. La violenza nel procedimento penale 45
2.2. LE DIPENDENZE INFANTILI 48
(di Francesco Cataldo e Serena Cesi)
2.2.1. Bisogno di accudimento 48
2.2.2. Genitori assenti 51
2.2.3. ADHD 52
2.2.4. Disturbo alimentare 56
2.3. IL LINGUAGGIO E LA COMUNICAZIONE DISFUNZIONALE 58
(di Letizia Capezzali)
2.3.1. La comunicazione: come e con cosa comunicare 58
2.3.2. Linguaggio e ambiente 61
2.3.3. La comunicazione verbale e non verbale 62
2.3.4. La comunicazione nel bambino 63
2.3.5. I disturbi dell’apprendimento 65
Scheda: “disabilità ed infanzia” (di Rosa Ciniglio) 68
Bibliografia 71
Sitografia 78
Seconda Parte: l'adolescenza
(a cura di Francesco Cataldo e Serena Cesi)
CAPITOLO 3 - LE IPOTESI ALLA BASE 80
(di Francesco Cataldo e Serena Cesi)
CAPITOLO 4 - APPROFONDIMENTI 84
4.1. LA VIOLENZA NEL COMPORTAMENTO GIOVANILE 84
(di Antonio Bufano)
4.1.1. L’esposizione alla violenza 87
4.1.2. La rappresentazione sociale della violenza giovanile 89
4.1.3. I comportamenti violenti in età giovanile 89
4.2. LE AGGREGAZIONI DEVIANTI 104
(di Letizia Capezzali)
4.2.1. La violenza nel gruppo 104
4.2.2. L’adolescenza ed il gruppo dei pari 105
4.2.3. Devianza minorile e criminalità nel gruppo 107
4.3. LA DEVIANZA IN RETE 118
(di Giancarlo Samele)
4.3.1. I reati informatici 118
4.3.2. La prostituzione minorile nel web 120
4.3.3. Cyber-bullismo. Le prepotenze digitali 123
4.4. LE DIPENDENZE IN ADOLESCENZA 126
(di Francesco Cataldo e Serena Cesi)
4.4.1. Dipendenza da videogiochi 129
4.4.2. Dipendenza da Internet 131
4.4.3. Dipendenza da alcol 133
4.4.4. Disturbi collegati all’immagine 136
4.4.5. Tossicodipendenze 139
4.4.6. Dipendenza da tabacco 143
4.5. L’ABBANDONO SCOLASTICO 146
(di Ernesto Lodi)
4.5.1. L’abbandono tra individuale e sociale 146
4.5.2. Dimensione del fenomeno 147
4.5.3. Fattori sociali e contestuali: ruolo e responsabilità del sistema scolastico, della famiglia e delle istituzioni 148
4.5.4. Caratteristiche psicologiche e variabili legate alla fase evolutiva dei soggeti 152
4.6. LE SFIDE 157
(di Letizia Capezzali)
4.6.1. La trasgressione 158
4.6.2. Gli sport estremi 158
4.6.3. Il significato del rischio 161
4.6.4. Il ruolo dei media nella sfida 162
Scheda: “Adolescenza e disabilità” (di Rosa Ciniglio) 165
Scheda: “Modelli sociali e media” (di Eugenio Galioto) 167
Bibliografia 170
Sitografia 178
Terza Parte: l'eta' adulta
(a cura di Rosa Ciniglio)
CAPITOLO 5 - LE IPOTESI ALLA BASE 180
(a cura di Rosa Ciniglio)
5.1. Introduzione 180
5.2. Eventi normativi e paranormativi 184
CAPITOLO 6 - APPROFONDIMENTI 192
6.1. VIOLENZA INDIVIDUALE E COLLETTIVA 192
(di Giuseppe Costa, Rosa Ciniglio ed Eugenio Galioto)
6.1.1. Stalking 195
6.1.2. Mobbing 199
6.1.3. Omicidi occasionali e seriali 205
6.1.4. Terrorismo 207
6.1.5. Associazioni criminali: omertà e potere 212
6.2. LE DIPENDENZE ADULTE 226
(di Francesco Cataldo e Serena Cesi)
6.2.1. Le droghe come fattore di rischio 226
6.2.2. L’alcol come fattore di rischio 240
6.2.3. Il gioco d’azzardo patologico 242
6.3. DISOCCUPAZIONE, PRECARIETÀ, MARGINALITÀ, ESCLUSIONE SOCIALE 246
(di Rosa Ciniglio ed Eugenio Galioto)
6.4. MIGRAZIONI E COMUNICAZIONE CULTURALE 262
(di Rosa Ciniglio ed Eugenio Galioto)
6.4.1. rischio di un mancato incontro tra culture 262
6.4.2. Inclusione differenziata: diversità dei concetti e dei fenomeni migratori 267
6.5. IL FURTO D’IDENTITA’ 284
(di Giuseppe Costa)
6.5.1. Come e perché avviene il furto d’identità 284
6.5.2. La vittima 288
6.5.3. Tutela normativa 289
Scheda: “Adulto e disabilità” (di Rosa Ciniglio) 291
Scheda: “Nuovi stili familiari” (di Eugenio Galioto) 292
Bibliografia 295
Sitografia 299
Quarta Parte: l'eta' senile
(a cura di Mariantonietta Milelli)
CAPITOLO 7 - LE IPOTESI ALLA BASE 302
(di Mariantonietta Milelli)
7.1. La solitudine e la noia 305
7.2. Aspetti psicopatologici 308
7.3. La depressione e il suicidio nell’anziano 310
7.4. La vecchiaia e la morte 313
CAPITOLO 8 - APPROFONDIMENTI 315
8.1. VIOLENZA E REATI AI DANNI DEGLI ANZIANI 315
(di Franco Marrazzo e Mariantonietta Milelli)
8.1.1. La protezione giuridica dell’anziano e le forme di maltrattamento 317
8.1.2. Lo sfruttamento economico e finanziario 325
8.2. DIPENDENZE E ABUSO DI SOSTANZE TRA GLI ANZIANI 332
(di Francesca Casasanta)
8.2.1. Abuso di droghe 333
8.2.2. Abuso da farmaci 334
8.2.3. Abuso e dipendenza da sostanze alcoliche 336
8.2.4. La dipendenza da gioco 338
8.2.4. Il tabagismo nella terza età 339
8.2.6. Il fenomeno TV Addiction (teledipendenza) nell’anziano 341
8.3. PENSIONAMENTO, RISCHI E SICUREZZE SOCIALI 344
(di Eugenio Galioto)
8.3.1. La condizione dell’anziano nel nuovo status 344
8.3.2. Modelli di previdenza sociale 351
Scheda: “Disabilità ed anziani” (di Rosa Ciniglio) 354
Bibliografia 357
Sitografia 359
Lessico della Salute
TITOLO: Lessico della Salute. Modelli di prevenzione e di cura del disagio nelle culture a rischio
AUTORE: Gulimanoska Lolita, Ciniglio Rosa, Milelli Mariantonietta (a cura di)
EDITORE: Kappa, Roma
ANNO: 2010
PREZZO: € 17,65
Presentazione
Fino a qualche anno fa il disagio era attribuito ad una eziologia monofattoriale ben precisa (fattori genetici, caratteristiche di personalita', famiglia etc.): esisteva cioe' una corrispondenza lineare tra un tipo di disagio e la sua manifestazione. Questo modo di concepire il disagio portava alla strutturazione e messa in atto di modelli di intervento che si sono rivelati poco funzionali perche' fondati su una concezione di tipo causa - effetto. Il modello multifattoriale fornisce una lettura del disagio piu' ampia che recupera e sottolinea l'importanza di tutti quegli elementi che concorrono alla determinazione e allo sviluppo del disturbo. Di conseguenza gli interventi stessi assumono una connotazione piu' completa e complessa in quanto prendono in considerazione l'individuo ed i suoi sistemi/sottosistemi. Lo scopo del volume e' quello di offrire al lettore una visione, seppur sintetica, dei vari tipi di intervento che si sono rivelati validi per far fronte al disagio. Il volume e' diretto a psicologi, psichiatri, assistenti sociali, educatori, dirigenti scolastici, familiari, pazienti e a tutti coloro che intendono approfondire la struttura e le funzioni dei servizi presenti sul territorio nazionale.
In-dipendenza. Volume II
TITOLO: In-dipendenza: un percorso verso l'autonomia. Volume II - Manuale per la cura e la prevenzione delle dipendenze
AUTORE: Gulimanoska L., Albano T
EDITORE: Franco Angeli, Milano
ANNO: 2007
PREZZO: € 28,00
Presentazione
Cos’è la dipendenza? Come riconoscere la dipendenza patologica e come affrontarla?
Teresa Albano e Lolita Gulimanoska hanno voluto compiere una riflessione sulla nosografia e sui meccanismi eziologici e patogenetici delle dipendenze. L’opera che ne è sorta è stata suddivisa in due volumi.
In questo primo volume sono raccolti i contributi dei maggiori esperti italiani nel campo delle dipendenze patologiche e sono esposte le determinanti sulle quali si anima attualmente il dibattito scientifico e istituzionale in materia di dipendenze e di stili di consumo patologici. Vengono offerti
validi stimoli critici per una riflessione integrata nell’ottica bio-psicosociale ed interdisciplinare fondamentale per la riorganizzazione dei servizi. Il libro è di ampio respiro culturale e fornisce risposte alle domande degli studenti e degli operatori che desiderano fornirsi di strumenti adeguati per riconoscere e classificare le dipendenze. Ma è utile anche a chi, per varie ragioni, si trova ad affrontare le trappole insite nel processo della dipendenza patologica.
Nel secondo volume, accademici e studiosi di fama internazionale, con una lunga esperienza clinica nel campo delle addiction, proporranno dei percorsi di in-formazione sulle attuali pratiche terapeutiche e preventive riguardo alle nuove forme patologiche (la dipendenza affettiva, lo shopping compulsivo, il gioco d’azzardo, la dipendenza da lavoro, le IAD…) e a quelle che siamo soliti classificare come dipendenze da sostanze (la tossicodipendenza, alcoldipendenza, farmacodipendenza…).
Indice del libro
Premessa
Introduzione
Parte I: Trattamenti terapeutici
Cap. 1. Trattamenti psicologici e psico-relazionali
1.1. Psicoterapia familiare
1.2. Psicoterapia di gruppo
1.3. I gruppi di Self-Help e di autoaiuto
1.4. Terapia psico-educazionale
1.5. Terapia strategica
1.6. Terapia cognitivo-comportamentale
Cap. 2. Trattamenti medico-farmacologici
2.1. La medicina delle dipendenze: Le nuove frontiere
2.2. Trattamenti neuropsicofarmacologici
Cap. 3. Trattamenti riabilitativi Socio-educativi
3.1. La ri-educazione del sociale nelle dipendenze
Parte II: I modelli preventivi per le dipendenze e la loro efficacia
Cap. 4. Politiche sociali e modelli di prevenzione
Cap. 5. La Peer Education
Cap. 6. Il Mentoring
Cap. 7. Life & Family Coaching
Parte III: I servizi territoriali e la rete sistemica
Cap. 8. Uno sguardo generale sui servizi per le dipendenze patologiche
Conclusioni
Bibliografia
In-dipendenza. Volume I
TITOLO: In-dipendenza: un percorso verso l'autonomia. Volume I - Manuale sugli aspetti eziopatogenetici, clinici e psicologici delle dipendenze.
AUTORE: Gulimanoska L., Albano T.
EDITORE: Franco Angeli, Milano
ANNO: 2006
PREZZO: € 32,00
Presentazione
Cos’è la dipendenza? Come riconoscere la dipendenza patologica e come affrontarla?
Teresa Albano e Lolita Gulimanoska hanno voluto compiere una riflessione sulla nosografia e sui meccanismi eziologici e patogenetici delle dipendenze. L’opera che ne è sorta è stata suddivisa in due volumi.
In questo primo volume sono raccolti i contributi dei maggiori esperti italiani nel campo delle dipendenze patologiche e sono esposte le determinanti sulle quali si anima attualmente il dibattito scientifico e istituzionale in materia di dipendenze e di stili di consumo patologici. Vengono offerti
validi stimoli critici per una riflessione integrata nell’ottica bio-psicosociale ed interdisciplinare fondamentale per la riorganizzazione dei servizi. Il libro è di ampio respiro culturale e fornisce risposte alle domande degli studenti e degli operatori che desiderano fornirsi di strumenti adeguati per riconoscere e classificare le dipendenze. Ma è utile anche a chi, per varie ragioni, si trova ad affrontare le trappole insite nel processo della dipendenza patologica.
Nel secondo volume, accademici e studiosi di fama internazionale, con una lunga esperienza clinica nel campo delle addiction, proporranno dei percorsi di in-formazione sulle attuali pratiche terapeutiche e preventive riguardo alle nuove forme patologiche (la dipendenza affettiva, lo shopping compulsivo, il gioco d’azzardo, la dipendenza da lavoro, le IAD…) e a quelle che siamo soliti classificare come dipendenze da sostanze (la tossicodipendenza, alcoldipendenza, farmacodipendenza…).
Indice del libro
Premessa
Introduzione
Parte I: La dipendenza e le sue origini
Cap.1. La struttura e gli attori del sistema dipendente – (Albano T., Gulimanoska L.)
Cap.2. Cause, fattori di rischio e conseguenze della dipendenza – (Albano T., Gulimanoska L.)
Parte II: Le dipendenze da sostanze e quadri psicopatologici
Cap.3. La tossicodipendenza (Drug Dependance) – (Mele F.)
Cap.4. La dipendenza da alcol (Alcoholism) – (Sforza M.G.)
Cap.5. Il tabagismo (Nicotine Addiction) – (Ciniglio R.)
Cap.6. La dipendenza da psicofarmaci (Drug Dependance) – (Bressa G., Carabelli P.)
Parte III: Le dipendenze da processo e quadri psicopatologici
Cap. 7. La dipendenza da cibo (Eating disorders) – (Slamic S.)
Cap. 8. La dipendenza da internet (IAD) – (La Barbera D., Sideli L.)
Cap. 9. La dipendenza affettiva (Affective Addiction) – (Janiri L., Martinelli G., Santini F.)
Cap. 10. La dipendenza sessuale (Sex Addiction) – (Crispino E.)
Cap. 11. Il gioco d’azzardo patologico (Pathologic Gambling) – (Guerreschi C.)
Cap. 12. La dipendenza da lavoro (Work Addiction) – (Guerreschi C.)
Cap. 13. Lo shopping compulsivo (Compulsive Shopping) - (Guerreschi C.)
Cap. 14. La dipendenza da cellulare - (Guerreschi C.)
Parte IV: La convivenza patologica
Cap. 15. La Comorbilità – (Manna V.)
Cap. 16. La Codipendenza – (Crispino E., Mele F.)
La Psicologia del Coaching
TITOLO: La Psicologia del Coaching
AUTORE: Albano T. - Gulimanoska L.
EDITORE: Kappa, Roma
ANNO: 2006
PREZZO: € 12,00
Presentazione
In un’epoca dove le proposte di trattamento assumono una linea stravagante, la ricerca del patologico, dell’insano, non ha più senso. La psicologia “sofferente” va sostituta con metodi sani ed innovativi che seguono il bisogno del singolo e dell’ambiente nel quale si trova inserito, senza per questo centrarsi sul suo passato e su ciò che potrebbe aver determinato lo stato delle cose nel qui ed ora.
Questo lavoro è il risultato di cinque anni di ricerca ed esperienze nel campo della psicologia del coaching e di tutte quelle tecniche che puntano sullo sviluppo personale e delle performance professionali, maturate insieme a gruppi, organizzazioni e comunità territoriali. Lo scopo è quello di fare un po’ di chiarezza nella confusione di proposte d’aiuto in riferimento ai processi di dipendenza, dando spazio a ciò che risulta tanto stimolante per gli psicologi d’oggi. Verrà fatta una breve rassegna empirica e un’esposizione sintetica sulla letteratura psicologica e teoretica del modello col tentativo di delineare qualche direzione per la ricerca empirica futura che potrebbe favorire un consolidamento di una nuova disciplina di coaching in psicologia.
Indice del libro
Introduzione
1. Alla ricerca delle origini
1.1. Origini e sviluppo del fenomeno
1.2. La definizione di partenza
2. Quali differenze con gli altri approcci
2.1. Un confronto costituzionale tra modelli di Crispino E.
2.2. Le dissonanze invisibili con la PNL di Manucci F.
3. Un possibile framework teorico per la psicologia del coaching
3.1. Una breve rassegna dei modelli in uso
3.2. Ruoli e funzioni degli attori coinvolti
4. L’impatto sulla salute mentale e sulle performance
4.1. Il coaching per la vita
4.2. Il coaching per il miglioramento delle proprie performance
4.3. Il coaching per le dipendenze di Franzese C.
Conclusioni
Bibliografia
Scienza e coscienza
TITOLO: Scienza e coscienza: la Peer Education e le nuove tecnologie
AUTORE: Gulimanoska L. - Crispino E. - PeerLab
RIVISTA: Psicotech
EDITORE: Franco Angeli, Milano
ANNO: 2006, N. 1
Abstract
L’articolo si propone, a partire da una vasta trattazione della Peer Education come modello di intervento preventivo nel campo delle Dipendenze, di illustrare alcune delle possibili modalità di applicazione del modello stesso, tramite l’utilizzo delle molteplici opportunità che le nuove tecnologie offrono. In particolare, gli autori ipotizzano una possibile evoluzione dagli interventi preventivi tradizionali, basati su un tipo di comunicazione face to face, ad un nuovo modo di fare prevenzione attraverso la comunicazione virtuale e telematica. Il web, in tal senso, sembra essere lo strumento privilegiato tramite il quale diffondere una cultura preventiva e promuovere il benessere psicologico soprattutto tra quegli utenti che, più di chiunque altro, sono figli della nuova era tecnologica: gli adolescenti.
La Peer Education Accademica
TITOLO: La Peer Education Accademica: Un modello per la prevenzione del disagio nelle culture a rischio
AUTORE: L. Gulimanoska
Poster presentato al II Congresso Nazionale su Disturbi Mentali e Tossicodipendenza.
"Fragil…Mente. Tossicodipendenza e Malattia Mentale dall’adolescenza all’età adulta". Cagliari, 4-8 Ottobre 2004.
Maria Grazia Cancrini e l’Università
TITOLO: Maria Grazia Cancrini e l’Università. L’attività didattica, scientifica e di ricerca nell’Università "La Sapienza" di Roma
AUTORE: Gulimanoska L.
Relazione presentata al III Seminario Internacional sobre Terapia Familiar y de pareja en casos de violencia "Adicciones y Familia". Siviglia, 12-13 Dicembre 2003
Peer Educator Club
TITOLO: Peer Educator Club
AUTORE: M. G. Cancrini e L. Gulimanoska
EDITORE: Scione Editore, Roma
ANNO: 2003
PREZZO: € 16,80
Presentazione
Questo libro e l'esito di un percorso iniziato circa tre anni fa, durante il corso di Epidemiologie delle Tossicodipendenze tenuto dalla professoressa Maria Grazia Cancrini. Questo percorso vede come protagonisti un gruppo di studenti che si e identificato con il nome di PE.C. (Peer Educator Club).
Peer educator, che sono stati formati, che hanno studiato e che sono intervenuti praticamente nell'ambito della prevenzione.
Per la formazione dei peer educator, volta a far emergere e potenziare le risorse individuali e gruppali, teoria e pratica sono stati due momenti inscindibili e fondamentali.
L'elaborazione del vissuto emerso durante il processo dialettico sviluppatosi nel corso delle lezioni e delle riunioni, ha rappresentato un momento di crescita personale e professionale; l'esperienza acquisita durante il processo formativo e la susseguente azione di monitoraggio dello stesso, ha creato quel modello di ricerca intervento che poi sarebbe stato proposto al di fuori del contesto universitario. I progetti di prevenzione portati avanti dal gruppo P.E.C. hanno come punto di riferimento i concetti di gruppo classe e di contesto, considerati come risorse indispensabili da attivare ai fini di un adeguato intervento preventivo; intervento che dovrebbe coinvolgere la duplice realtà cognitiva-emotiva non solo dei singolo individuo, ma dell'intero sistema nella sua specificità e totalità.
Partendo da quest'ottica che comprende sia l'esperienza pratica che l'aspetto teorico, questo libro ha cercato di affrontare i seguenti temi:
- Adolescenza come sfida per l'individuazione.
- Fattori di rischio che possono influenzare tale processo.
- L'incontro con le sostanze stupefacenti come sfida e come fattore di rischio, tra opportunità evolutive e momenti di rottura.
- Analisi dei diversi approcci preventivi con particolare attenzione alla metodologia della Peer Education, quale metodologia innovativa da utilizzare come nuova risorsa nell'ambito della prevenzione.
Pensiamo che la lettura di tale libro possa essere utile a tutti coloro che sono in contatto con il mondo dell'adolescenza, operatori della prevenzione, insegnanti e genitori. A nostro avviso può rappresentare inoltre un contributo diverso e quindi uno spunto di riflessione per coloro che hanno già utilizzato la metodologia della Peer Education. Infine può essere considerato come punto di riferimento necessario per gli studenti che intendono formarsi come futuri peer educator.
Indice del libro
Premessa
La prevenzione e la peer
Cap. I. L’adolescenza e i fattori di rischio
I.1. L’adolescenza
I.2. L’adolescenza nel ciclo di vita familiare
I.3. L’adolescente e i comportamenti a rischio
Bibliografia
Cap. II. La droga quale fattore di rischio
II.1. Le sostanze come fattore di rischio in adolescenza
II.2. Evoluzione delle droghe
II.3. Risposte della società
Bibliografia
Cap. III. Prevenzione all’uso di sostanze
III.1. Che cos’è la prevenzione
III.2. La Peer Education: definizioni e cenni storici
Bibliografia
Cap. IV. Il gruppo come risorsa
IV.1. Fenomeni e gruppi in movimento
IV.1.1. Il gruppo come soggetto sociale
IV.2. Confini e “sconfini”
IV.2.1. Gruppi naturali
IV.2.2. Gruppi psicoterapeutici
Bibliografia
Cap. V. Le nostre esperienze
V.1. L’esperienza al Vonn Neumann
V.2. L’esperienza al Lucrezio Caro
V.3. Due scuole a confronto
Bibliografia
Conclusioni e prospettive future
Appendice A
Appendice B
Adolescenza e fattori di rischio o adolescenza come fattore di rischio?
TITOLO: Adolescenza e fattori di rischio o adolescenza come fattore di rischio?
AUTORE: L. Gulimanoska
RIVISTA: Itaca
EDITORE: Cedis, Roma
ANNO: 2003 - fascicoli 19-20
Abstract
La Peer Education Accademica è un metodo originale che nasce dalla sensibilità di una docente attenta ai mutamenti comportamentali dei giovani adolescenti. Tale metodo presuppone la formazione di giovani universitari che affrontano problemi di altri giovani inseriti in un contesto di apprendimento simile a quello universitario. Questi gruppi ecologici, diretti e supervisionati da docenti dietro le quinte, sono guidati verso una crescita personale e professionale massimizzando le proprie capacità. Sperimentando in prima persona l'efficacia di una comunicazione individuale e gruppale, che fornisce il senso della propria identità, la trasmettono poi ad adolescenti che si trovano in un metacontesto simile. Questa nuova metodologia intende prevenire i mali adolescenziali (la curiosità verso le droghe, i disturbi alimentari, l'alcool, la violenza) in cooperazione con il contesto scolastico quale risorsa per soddisfare l'esigenza di appartenenza ed autonomia del ragazzo.